GHF: “Non abbiamo intenzione di fermare il nostro aiuto a Gaza”
La sede ginevrina della fondazione sarà chiusa.
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La Gaza Humanitarian Foundation, la cui sede ginevrina sarà chiusa per il mancato rispetto di obblighi legali, ha fatto sapere che continuerà a fornire aiuto alla popolazione della Striscia.
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La Gaza Humanitarian Foundation (GHF), sostenuta da Stati Uniti e Israele ma criticata dalle Nazioni Unite e da decine di ONG internazionali, continuerà a fornire aiuti alla Striscia di Gaza.
Lo ha dichiarato il suo direttore, negando che siano stati uccisi palestinesi nei suoi siti. “Non chiuderemo. Abbiamo un compito da svolgere. È molto semplice: fornire cibo gratuito ogni giorno alla popolazione di Gaza. Tutto qui”, ha dichiarato ai giornalisti a Bruxelles il presidente della GHF Johnnie Moore, un cristiano evangelico alleato del presidente Donald Trump.
Moore ha assicurato, inoltre, che la sua organizzazione rimarrà impegnata a proseguire il suo lavoro nella Striscia di Gaza in caso di cessate il fuoco. “A meno che non fossimo costretti a farlo non abbiamo assolutamente intenzione di abbandonare queste persone”, ha ribadito. Secondo Moore, GHF, un’organizzazione benefica privata con sede ufficiale negli Stati Uniti, ha consegnato più di un milione di scatole di cibo da quando ha iniziato le sue operazioni nella Striscia di Gaza il 26 maggio. Questo dopo che Israele ha interrotto i flussi di aiuti alimentari verso il territorio palestinese per oltre due mesi, nonostante gli allarmi di una potenziale carestia.
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