La popolazione ebrea in Svizzera è preoccupata per la propria sicurezza
All'assemblea ha partecipato anche il consigliere federale Beat Jans.
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Gli ebrei svizzeri sono preoccupati per la loro sicurezza: è quanto emerso domenica nell'assemblea dei delegati della Federazione svizzera delle comunità israelite (FSCI), svoltasi ieri a Zurigo.
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Gli ebrei svizzeri, riuniti domenica a Zurigo, hanno espresso preoccupazione per la loro sicurezza nel Paese. Stando a quanto comunicato dalla stessa FSCI, al centro del discorso del presidente Ralph Friedländer vi è stata la data del 7 ottobre 2023 come spartiacque storico. L’attacco terroristico di Hamas contro Israele ha scosso profondamente il mondo ebraico, anche nella Confederazione: Friedländer ha parlato di un antisemitismo in forte aumento, degli attacchi contro persone e istituzioni ebraiche e della crescente preoccupazione per la sicurezza della vita ebraica.
A suo avviso la FSCI non si è però lasciata paralizzare dallo shock, ma ha agito in modo responsabile e deciso, in collaborazione con le autorità politiche, le Chiese, le organizzazioni musulmane e la società civile. “Siamo riusciti a restare uniti e a confrontarci con rispetto nonostante le nostre differenze”, ha sottolineato il 66enne, citato nella nota.
Presente anche Beat Jans
Momento culminante del programma serale è stata la presenza del consigliere federale Beat Jans: Friedländer ha elogiato il suo impegno a favore della comunità ebraica, in particolare per il rafforzamento del sostegno alla sicurezza e per il divieto di Hamas, entrato in vigore la settimana precedente. “In tema di sicurezza e dei costi enormi che essa comporta per la nostra comunità abbiamo fatto molti passi avanti: per anni abbiamo chiesto un maggiore sostegno statale, finalmente siamo stati ascoltati e il sollievo per le istituzioni ebraiche è tangibile”.
“Il Consiglio federale prende molto sul serio la minaccia che incombe sulle persone ebree”, ha risposto Jans. “E posso assicurarvi che, per le autorità competenti, la garanzia della sicurezza è una priorità assoluta”, ha chiosato il responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia.
“Mi colpisce profondamente sapere che molte ebree e molti ebrei non si sentono più al sicuro a Zurigo», gli ha fatto eco la sindaca di Zurigo Corine Mauch. La città sta quindi rafforzando il proprio impegno attraverso un lavoro educativo mirato, un maggiore sostegno alla sicurezza e l’introduzione di un posizione dedicata alla lotta contro l’antisemitismo. Sulla stessa lunghezza d’onda si è poi espresso il consigliere di stato Mario Fehr: “Se l’ebraismo, in tutte le sue sfaccettature, non può più svilupparsi liberamente, allora verrà a mancare qualcosa che ci riguarda tutti”, ha avvertito.
Alla 120esima assemblea nazionale hanno preso parte 92 delegati in rappresentanza di 18 comunità israelite.
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