Dazi, la Svizzera vuole investire 150 miliardi negli USA
Keystone / Peter Klaunzer
Di fronte ai dazi doganali branditi dal presidente statunitense Donald Trump la scorsa settimana la Svizzera sta reagendo con un grosso pacchetto, messo a punto con discrezione dietro le quinte.
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tvsvizzera.it/mrj con RSI
Secondo il quotidiano svizzero-tedesco NZZ, il Governo elvetico e l’economia vorrebbero promettere massicci investimenti negli Stati Uniti per 150 miliardi di franchi. L’obiettivo del Consiglio federale è quello di convincere Donald Trump ad abolire la tassa del 31% sui prodotti svizzeri.
Per ora non è arrivata nessuna conferma da parte della Confederazione, anche se la scorsa settimana il ministro dell’Economia Guy Parmelin ha ricordato che “sono miliardi i dollari che le aziende svizzere investono negli Stati Uniti, creando posti di lavoro, non solo nell’alta tecnologia”.
Il principale motore degli investimenti negli Stati Uniti, ricordiamo, è l’industria farmaceutica. Novartis ha già annunciato di voler iniettare 23 miliardi di dollari nella sua produzione statunitense.
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Novartis vuole investire 23 miliardi negli USA
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Il gigante farmaceutico Novartis reagisce alle politiche di Donald Trump: secondo quanto comunicato da Reuters ieri era, nei prossimi anni il gruppo ha intenzione di investire 23 miliardi di dollari in centri nuovi o già esistenti negli Stati Uniti.
Anche l’azienda di tecnologia medica Ypsomed con sede a Soletta andrà nella stessa direzione, come dichiarato dal suo direttore Simon Michel: “Sentiamo che i governatori degli Stati stanno stendendo il tappeto rosso per noi. E stiamo cercando di cogliere l’occasione”.
Dal punto di vista politico, la Confederazione, però, è divisa. Secondo il consigliere nazionale vodese liberale radicale (PLR, destra) Olivier Feller, si tratta di “un tentativo del Consiglio federale e delle imprese di proteggere gli interessi del Paese. Lo accolgo con favore. Ma bisogna anche ammettere che la Confederazione sta facendo il gioco di Trump”.
I socialisti parlano di sottomissione, come dichiarato dal consigliere nazionale vallesano Emmanuel Amoos: “Sembra che la strategia del Consiglio federale sia quella di sottomettersi. I miliardi che saranno investiti negli Stati Uniti non saranno investiti in Svizzera e non creeranno posti di lavoro in Svizzera”.
¨Solo prossimamente si saprà se si tratta di una strategia vincente. Intanto il Governo ha 90 giorni di tempo per convincere Donald Trump a rinunciare ai dazi del 31%, che ha temporaneamente sospeso.
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